Gli Arsenali Medicei si trovano in prossimità della zona detta di Porta a Mare, della Cittadella (o Cittadella Vecchia) sul lato destro del fiume, un poco a monte del punto in cui l’Arno incrocia la cinta muraria e “esce” dalla città. Voluti da Cosimo 1, gli Arsenali Medicei contengono ora il Museo delle navi romane, di cui parlerò in una prossima occasione (da non perdere). Sulla facciata che dà sul lungarno si trova una serie di xx lapidi (fig x) che tenterò di tradurre
Sotto il comando dell’etrusco, Giacomo Inghirami, a capo di sedici triremi, il sedicesimo giorno prima delle calende di maggio, dell’anno 1613, con una piccola flotta e con grande determinazione, dopo esserci introdotti nel porto di Agrimano (?) e aver preso possesso della città e della fortezza, abbiamo conquistato due triremi cipriote (da praetorio, il cui monumento vedi ora ridotto sotto il nostro controllo). Abbiamo catturato 243 barbari e altrettanti, quasi tutti cristiani, liberati dalla schiavitù sotto la guida di Cosimo II, sotto il cui auspicio hanno compiuto quest’impresa trionfante. Saranno i comandanti festanti.
All’etrusco, Giacomo Inghiramo, comandante di sedici triremi. Il sedicesimo giorno prima delle calende di maggio, nell’anno 1613, con una piccola flotta e grande determinazione, dopo esserci introdotti nel porto di Agrimano e aver preso possesso della città e della fortezza, abbiamo conquistato entrambe le triremi cipriote da praetorio, il cui monumento vedi ora ridotto sotto il nostro controllo. Abbiamo catturato 243 barbari e altrettanti, quasi tutti cristiani, liberati dal servaggio sotto la guida di Cosimo II, sotto il cui auspicio hanno compiuto quest’impresa trionfante. Saranno i comandanti festanti.
2.) QUESTI SONO I MONUMENTI DELLE SPOLIE MARINE, SEGNI DI VALORE DEI CAVALLERI DI SAN STEFANO ETRUSCO. IL 3 DELLE CAL. DI MAGGIO DELL’ANNO 1616, SOTTO IL COMANDO DI IACOBO INGHIRAMO DURANTE IL SECONDO CONSOLATO DI COSIMO II, LE NAVALI DEL PIRATA AMURATTE HANNO CATTURATO I RESTI DELLA FLATTA, INCLUSA LA TRIREME DEL FRATELLO DEL MAGISTRATO E IL SUO SOSTITUTO, RUBANDO ALL’ENNEMI DELLA REPUBBLICA CRISTIANA E LIBERANDO GIUSTAMENTE 216 CRISTIANI DALLA SCHIAVITÙ.
3.) LA FLATTA ETRUSCA, SOTTO IL COMANDO DI OTTAVIO BARBOLANI, IL 1 DELLE CAL. DI DICEMBRE DELL’ANNO 1620, INSEGUENDO INVANO LE NAVI VENETE IN FUGA, LE HA INSEGUITE CON VELOCITÀ, LE HA SOPRAVANZATE CON LE ARMI. HA ASSALITO LA TRIREME DEL MAGISTRATO CHE VEDI VITTORIOSA IN QUESTA PITTURA: HA GETTATO IN CATENE 116 BARBARI, DA CUI HA LIBERATO 330 CRISTIANI, DIMOSTRANDO ANCORA UNA VOLTA CHE I VENETI PIRATI IMPARANO A SOPPORTARE LA PREDA.
4.) SOTTO I FELICI AUSPICI DI FERDINANDO II E SOTTO IL COMANDO DI GIOVANNI PAOLO BORBONI, LE TRIREMI TOSCANI, CUSTODI DEL NOME CRISTIANO, VELEGGIANDO SUL MAR Egeo, HANNO ASSALITO LA FLATTA DI EVBOIA, CONQUISTANDO LA CITTADELLA CON LE LORO MACCHINE E SOLDATI PRONTI. IL ROVESCIO DEL LORO ROVESCIO, CON 80 BARBARI CHE AVEVANO RESISTITO SUL CAMPO DI BATTAGLIA, HANNO TRASPORTATO I PRIGIONIERI VINTI: 212 CRISTIANI HANNO RICHIESTO LA LIBERTÀ.
5.) LA TRIREME ETRUSCA, SOTTO GLI AUSPICI DI FERDINANDO, SOTTO IL COMANDO DI IACOBO INGHIRAMO NELL’ANNO 1602, HA ATTACCATO LE TRIREMI ALESSANDRINE E LE NAVI NELL’EGEO, SACCHIGGIANDO E PORTANDO VIA IL PRETORIO DELLE LORO FLATTA E RIDUCENDO IN CENERI. HANNO INCENDIATO IL PRETORIO E HANNO RIOTTO UNA GRANDE PREDATORIA, PASSANDO ACCANTO A 320 PRIGIONIERI TURCHI CATTURATI E A 145 CRISTIANI SALVATI, PORTANDO A CASA UNA GRANDE PREDATORIA E GLORIA.